FRANCESCO TOSCANO
Roma Tre University
Via dalla guerra, oltre il mare. Erodoto, Focea e la conquista persiana della Ionia
Popolazioni che fuggono guerre e miseria su navi attraverso il Mediterraneo: un tema di strettissima attualità, che trova un corrispettivo anche nel mondo antico. Erodoto, nelle Storie, ha posto in evidenza la varietà delle forme e delle dinamiche dell’imperialismo persiano nell’Egeo, e la diversità delle reazioni a tale imperialismo all’interno del variegato mondo greco, presentandoci una sorta di catalogo delle reazioni possibili per le popolazioni di volta in volta sotto attacco. Quando, al tempo di Ciro il Grande, le città ioniche d’Asia subiscono l’avanzata imperiale persiana, esse reagiscono in diversi modi alle proposte e alle minacce dei conquistatori: alcune scendono a patti con i Persiani, altre provano senza successo a opporre una resistenza armata. Questo contributo si propone di valutare il modo in cui Erodoto presenta un’ulteriore possibilità, quella della fuga via mare, attraverso l’analisi del caso della città di Focea. I cittadini di Focea, infatti, abbandonano le loro terre e le loro proprietà; si imbarcano sulle navi, e provano a trovare una nuova sede in cui rifondare la loro comunità politica più a Occidente. Si tratta di una scelta estrema e radicale, possibile solo perché, in questa fase, i Persiani non possiedono una flotta, e dunque non controllano il mare. I risultati di questa scelta sono, tuttavia, contrastanti. I Focei riescono, è vero, a non essere assoggettati; ma non possono più vivere nella loro patria, condizione che per i Greci rappresenta uno degli elementi costitutivi dell’essere liberi. Sul fronte interno, la loro comunità politica si divide e si sfalda, e più di metà dei cittadini, dopo poco tempo, decide di tornare in patria e sottomettersi ai Persiani. L’antica, potente Focea, così, non esiste più né a Oriente né a Occidente, e i suoi cittadini non possono offrire alcun sostegno alla causa comune della resistenza ionica.