ALDO SPANO
University of Pisa, Italia
Il silenzio assordante dei vinti: la resilienza degli iloti nelle Storie di Erodoto
Senza ombra di dubbio, gli iloti costituiscono un anello essenziale nella gestione del potere spartano di età classica: essi, infatti, sono raffigurati dalle fonti antiche per lo più come schiavi costretti a lavorare la terra per i loro padroni, gli Spartiati, e costantemente sotto il controllo della comunità. Fino al 369 a. C., rappresentano per le élite dominanti una seria minaccia interna da arginare anche con la forza. La pericolosità degli iloti è dimostrata, in particolare, dalla vicenda storica dell'imponente insurrezione scatenata dagli stessi nel 464 a.C. – la cosiddetta terza guerra messenica-, episodio che sconvolse le dinamiche politiche, sociali ed economiche della città per molti anni a seguire. Erodoto, profondo conoscitore del composito kosmos lacedemone e dei suoi delicati equilibri politici, menziona soltanto in modo sporadico questa categoria di schiavi potenzialmente eversivi; tuttavia, nonostante l'esiguità dei passi a loro dedicati, dopo una analisi più attenta si può notare come egli ricordi gli iloti in contesti narrativi tutt’altro che marginali nella sua rappresentazione di Sparta. Questo contributo mira, pertanto, ad analizzare e discutere i passi in cui Erodoto presenta questa massa indistinta di "vinti": molto spesso schiavi resilienti, talvolta inaspettate mine vaganti nel già fragile sistema lacedemone. Attraverso lo studio dei passi erodotei sul tema, il contributo cercherà, nello specifico, di interpretare il ruolo e l'immagine che lo storico intende dare al suo uditorio dell'ilotaggio spartano; sarà interessante capire, inoltre, come abbia inciso l'ideologia delle élite dominanti, gli Spartiati, sulla rappresentazione di questi schiavi nel racconto erodoteo.